L’arte della pallanuoto › Falli e scorrettezze

Nella pallanuoto si effettua una principale distinzione dei falli: i falli semplici e i falli gravi.

I falli semplici non comportano sanzioni disciplinari, ma una punizione a favore dell'avversario. Si considerano falli semplici quelli che ostacolano o impediscono in qualche modo la libera circolazione di un avversario che non detiene il possesso della palla. Inoltre sono considerate falli semplici altre infrazioni al regolamento, come mettere completamente il pallone sott'acqua (detto palla sotto), toccare il pallone con entrambe le mani contemporaneamente (portieri esclusi), respingere la palla con il pugno chiuso (portieri esclusi), partire prima del fischio dell'arbitro, spruzzare in faccia all'avversario, nuotargli sopra o proteggere la palla in modo scorretto. Inoltre è considerato un fallo semplice quando il portiere supera la linea di metà campo.

I falli gravi comportano l'espulsione di chi li commette; un giocatore espulso deve recarsi nell'apposita zona chiamata in gergo pozzetto e non partecipare al gioco per venti secondi. Alla terza espulsione il giocatore non può più rientrare in campo. Si considerano falli gravi lo sferrare intenzionalmente calci o gomitate all'avversario, strattonarlo, trattenerlo o affondarlo. Inoltre è considerato un fallo grave commettere un fallo semplice con l'intento di evitare un probabile gol avversario.

Esistono inoltre altre due categorie di falli rientranti nella categoria dei falli gravi che comportano punizioni più severe, nelle quali rientrano ad esempio lo sferrare intenzionalmente calci, pugni, testate, gomitate o similia all'avversario, dette gioco violento e brutalità. Il gioco violento o la brutalità comportano l'espulsione immediata e definitiva del giocatore che le ha commesse e nel caso della brutalità un tiro di rigore contro la squadra del giocatore che ha commesso il fallo che sarà costretta a giocare con un uomo in meno per quattro minuti effettivi. Inoltre la brutalità comporta una squalifica per almeno un turno del giocatore sanzionato e una ammenda automatica per la sua squadra. La severità nel sanzionare il fallo brutale deriva proprio dalla volontà di evitare la violenza in questo gioco già molto agonistico.

Viene assegnato il tiro di rigore dai cinque metri quando un difensore compie un fallo grave all'interno della linea dei cinque metri interferendo con una chiara occasione da rete. I difensori che fiancheggiano il tiratore al momento del rigore gli devono stare ad almeno due metri di distanza. Il giocatore, posizionato sulla linea dei cinque metri con la palla appoggiata sull'acqua accanto a lui, al fischio dell'arbitro deve immediatamente afferrarla e concludere a rete.